Parrocchia Decollazione di
S.
Giovanni Battista
in
Quinzano - Verona
PROGRAMMA
PARROCCHIALE
ANNO
PASTORALE 2010-11
LA
CORRESPONSABILITÀ
MINISTERIALE
A
SERVIZIO DELLA COMUNIONE
CARISMI
E MINISTERI
Mi
è caro presentare il tema pastorale per l’anno 2010-2011. In continuità
con i temi dei due anni precedenti, tenendo sull’orizzonte il progetto
triennale sulla comunione ecclesiale, ispirato al Sinodo diocesano, intendiamo
focalizzare l’apporto qualificante dei carismi e dei ministeri alla
edificazione di una corresponsabilità comunionale. La pubblicazione che hai
tra mano sarà utile per farti un quadro di riferimento su un tema di grande
attualità, carico di promettenti prospettive. Diventerà punto di riferimento
di obiettivi comuni da prendere in considerazione a livello di Consigli
Pastorali e di Congreghe. Diventerà contenuto della formazione permanente di
laici e presbiteri. Ringrazio l’Ufficio di pastorale con il vicario, per
aver saputo raccogliere una varietà di contributi ed elaborare in forma
organica e comprensibile il tema pastorale di pertinenza del presente anno
pastorale.
Affidiamo
alla materna benedizione di Maria la comprensione, la valorizzazione e
l’assimilazione del tema che farà compiere alla nostra Chiesa diocesana un
ulteriore passo verso il compiersi di una sempre più matura comunione
corresponsabile.
+ Giuseppe Zenti,
Vescovo di Verona
Io sono con voi tutti i giorni (Mt 28, 20)
Rassicurati e incoraggiati da questa parola, riaffermiamo
la nostra disponibilità al servizio del Regno, in una stagione certo non
facile. Le contraddizioni e le difficoltà che hanno attraversato di recente
il cammino ecclesiale, anziché autorizzarci al pessimismo o ridurci
all’irrilevanza, ci stimolano piuttosto a un profondo rinnovamento delle
coscienze e delle motivazioni. Ricorda il Concilio che “la Chiesa è, in
Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento
dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”.
Vogliamo far nostro questo compito e questa missione, mentre intraprendiamo un
passo ulteriore del nostro percorso pastorale diocesano sulla strada della
comunione.
È opportuno fare breve memoria del cammino compiuto.
Il nostro Sinodo ci aveva prospettato alcuni volti di Chiesa, in risposta di
fedeltà allo Spirito e a una lettura della nostra situazione. Ci siamo detti
che intendiamo assumere il volto di una Chiesa discepola e sinodale, compagna
di viaggio degli uomini e delle donne del nostro tempo, solidale e testimone.
Tale riferimento permane inalterato.
Concretizzando l’aspetto “sinodale”, nel 2008-2009
abbiamo cercato di evidenziare che la comunione nasce dal comune
ascolto della Parola e dalla conversione all’unico Maestro. Nel 2009-2010
abbiamo evidenziato la corresponsabilità, non quale strategia di
soluzione dei problemi ma in qualità di risposta a una comunione, donataci
nell’Eucaristia. In questo 2010-2011, a partire dalla Parola e
dall’Eucaristia, intendiamo ribadire come i diversi doni e servizi contribuiscono
a costruire comunione, in vista della missione.
Sul fondamento del battesimo e della confermazione, tutti
noi siamo abilitati a partecipare all’unica missione della Chiesa per la
salvezza del mondo. «In forza della comune dignità battesimale il fedele
laico è corresponsabile, insieme con i ministri ordinati e con i religiosi e
le religiose, della missione della Chiesa». Questo perché i diversi
compiti e incarichi nella Chiesa hanno come premessa e fondamento l’unico
ministero della Chiesa. I diversi servizi presuppongono dunque il comune
servizio al Regno di Dio nel quale ogni battezzato è situato. Vale anche la
pena recuperare una categoria che il Concilio aveva riconsegnato alla Chiesa:
il sacerdozio comune dei fedeli. Esso risulta essere la base a partire
dalla quale rileggere la comune responsabilità per la comunione e la missione
della Chiesa stessa, al cui servizio è stato istituito l’ordine sacro.
Sulla base di queste considerazioni e da una lettura
dell’attuale momento, nasce l’appello a ritessere di Vangelo l’intera
società. «È il mondo vasto e complicato della politica, della realtà
sociale, dell’economia; così pure della cultura, delle scienze e delle
arti, della vita internazionale, degli strumenti della comunicazione sociale;
ed anche di altre realtà particolarmente aperte all’evangelizzazione, quali
l’amore, la famiglia, l’educazione dei bambini e degli adolescenti, il
lavoro professionale, la sofferenza. Più ci saranno laici penetrati di
spirito evangelico, responsabili di queste realtà ed esplicitamente impegnati
in esse, competenti nel promuoverle e consapevoli di dover sviluppare tutta la
loro capacità cristiana spesso tenuta nascosta e soffocata, tanto più queste
realtà, senza nulla perdere né sacrificare del loro coefficiente umano, ma
manifestando una dimensione trascendente spesso sconosciuta, si troveranno al
servizio dell’edificazione del Regno di Dio, e quindi della salvezza in Gesù
Cristo». Vale allora la pena ricordare che il fondamentale servizio alla
missione della Chiesa, prima ancora di sostanziarsi in incarichi specifici
dentro la parrocchia, si consuma
nell’orizzonte aggrovigliato della cultura, delle relazioni sociali, delle
dinamiche famigliari, della presenza negli ambienti della scuola, della sanità,
del tempo libero. Qui siamo chiamati «a diffondere e difendere la fede con la
parola e l’azione, come veri testimoni di Cristo». La grata riconoscenza di
tutti noi va dunque a coloro che quotidianamente vivono con coerente
testimonianza il Vangelo e la propria appartenenza ecclesiale, lì dove il
Signore li chiama. La testimonianza dei singoli credenti all’interno del
proprio ambiente si armonizza con l’agire delle diverse comunità, e di
queste tra loro, in vista del comune annuncio evangelico. Ci viene ricordato
che «una strada da percorrere con coraggio è quella dell’integrazione
pastorale fra i diversi soggetti ecclesiali. È lontana da noi l’idea di
attuare “un’operazione di pura ingegneria ecclesiastica”.
Siamo invece davanti a un “disegno complessivo”,
richiesto dal ripensamento missionario in atto nelle nostre comunità. Siamo
chiamati a verificare il rapporto delle parrocchie tra loro e con la diocesi,
le forme con cui viene accolto il dono della vita consacrata, la
valorizzazione delle associazioni, dei movimenti e delle nuove realtà
ecclesiali. Si tratta in primo luogo di un’espressione e di una verifica
concreta della comunione, che non si riduce mai a un’azione
indifferenziata e accentrata, ma - in un contesto di effettiva unità nella
Chiesa particolare - riconosce il valore delle singole soggettività e fa leva
sulla loro maturità ecclesiale».
«A
ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito» (1Cor 12,7)
Cosa sono dunque I CARISMI? Possiamo definirli risorse
e grazie speciali dello Spirito, con le quali ogni cristiano viene reso
adatto e pronto ad assumere un compito o a svolgere una particolare
attività, perché possa giovare, direttamente o
indirettamente, alla edificazione e santità della Chiesa, alla vitalità
della sua missione, al bene delle persone e dell’intera società.
Lo Spirito, infatti, fa sì che nessuno manchi di qualcuno
dei suoi doni, in modo da arricchire contemporaneamente la persona e la
comunità. Chi ha il carisma della comunione, chi della carità,
dell’educazione, del soccorso, dell’ascolto, del dialogo.
Da ciò si comprende che i carismi sono innumerevoli, come
innumerevoli sono le ricchezze di ogni persona e le esigenze che emergono dai
bisogni della storia, dei quali intendono costituire una risposta. Essi sono
dati dallo Spirito principalmente a vantaggio degli altri. Tuttavia tale
capacità di contribuire al bene di tutti è strettamente collegata alla
qualità della propria vita spirituale. Non va dunque dimenticato che il
primo servizio o dono da fare ai fratelli è la propria esistenza,
con lo spessore della propria vita spirituale.
Il dono dello Spirito stabilisce e determina per ciascuno
nella Chiesa una dimora concreta, una compagnia che rende più attraente il
cammino verso Dio.
Tra i carismi, di cui il Signore arricchisce la nostra
Chiesa, un posto particolare riguarda LA VITA CONSACRATA. Un grande
senso di stupore e gratitudine ci attraversa, quando consideriamo la
straordinaria ricchezza di istituzioni e fondazioni che, dalla storia passata
a quella recente, fanno della nostra diocesi un punto di riferimento
singolare.
Uomini e donne hanno speso e spendono la loro vita per la
causa del Vangelo e del Regno, innestando nel tessuto profondo della nostra
città e dei nostri paesi la passione educativa, quella missionaria, la cura
dei malati, l’accoglienza dei migranti, il servizio agli ultimi, l’amore
verso gli esclusi. La vita consacrata si pone nel cuore stesso della Chiesa
come elemento decisivo, dal momento che esprime l’intima natura della
vocazione cristiana e la tensione di tutta la Chiesa-Sposa verso l’unione
con l’unico Sposo. La loro testimonianza è sempre di aiuto perché ricorda
a ciascuno che al primo posto sta il servizio gratuito di Dio, reso
possibile dalla grazia di Cristo, comunicata al credente mediante il dono
dello Spirito.
La diocesi ha accolto al proprio interno quel seme
piantato, seme che ora va sviluppando tutte le sue potenzialità, grazie anche
al decisivo contributo di tanti laici attirati dal carisma. Il carisma,
infatti, non è dato solo ai consacrati, ma alla Chiesa, laici compresi.
Il carisma, poi, dallo Spirito non è dato soltanto al passato, ma a questo
presente che già sa anticipare il futuro. La ricchezza, diventa dunque
vivacità, domandando di tentare nuove vie e sperimentare nuovi
percorsi, spesso originali o poco compresi. La comunione non chiederà di
soffocarne lo slancio, quanto di accompagnarne lo sviluppo.
D’altra parte, anche alle persone consacrate si chiede
di essere esperte di comunione e di praticarne la spiritualità, come
testimoni e artefici di quel “progetto di comunione” che sta al
vertice della storia dell’uomo secondo Dio. Sviluppandosi in spiritualità
di comunione, ciò promuove un modo di pensare, parlare ed agire che fa
crescere in profondità e in estensione la Chiesa. La vita di comunione,
infatti, diventa un segno per il mondo e una forza attrattiva che conduce a
credere in Cristo. In tal modo si apre alla missione, si fa essa stessa
missione, anzi la comunione genera comunione e si configura essenzialmente
come comunione missionaria. Può capitare che si identifichi la persona
consacrata per quello che fa oppure per il servizio che rende in un
campo o nell’altro, relegandola talvolta a un ruolo di mera supplenza.
Sarebbe estremamente riduttivo. I consacrati, con il proprio essere e
la propria autenticità, diventano un dono per tutti, come il sale che
dà sapore e il lievito della pasta.
Per ciò che riguarda dunque le iniziative pastorali
attuate dalle diverse congregazioni e che scaturiscono dalla creatività e
dalla loro legittima autonomia, esse vanno innestate nel più generale cammino
della nostra Chiesa particolare e dentro un progetto diocesano, per esprimere
con ancora maggior forza la tensione al servizio della comunione organica
dell’intero Popolo di Dio.
Sarà da valorizzare maggiormente il 2 febbraio,
giornata della vita consacrata, affinché non solo a livello diocesano ma
anche parrocchiale diventi occasione di preghiera, riconoscenza,
sensibilizzazione. Pur fiduciosi e consapevoli della presenza dello Spirito,
non possiamo non guardare con qualche preoccupazione al calo delle vocazioni
alla vita consacrata. Questo richiama ogni comunità alla preghiera costante,
alla valorizzazione dell’annuale Giornata delle Vocazioni come
occasione per far conoscere anche a ragazzi e giovani l’ideale di una vita
di speciale consacrazione, sviluppando l’accompagnamento spirituale, quale
indispensabile presupposto. Sempre in questo orizzonte di comunione praticata,
saranno da pensare occasioni di discernimento vocazionale da organizzare e
condurre insieme, diocesi e congregazioni, maschili e femminili. Il fare da sé,
in questo campo, non condurrebbe molto lontano e non si rivelerebbe certo un
segno di comunione.
Siamo chiamati e interpellati, infatti, a identificare e
far sorgere tutte le vocazioni, secondo quanto Dio suggerisce. La
famiglia e la parrocchia ne possono diventare come il primo seminario, a
fianco di altri percorsi vocazionali che si riveleranno utili a tale scopo.
Con una felice espressione, qualche anno fa il card. Ratzinger ebbe a dire che
lo Spirito Santo stava chiedendo nuovamente la parola nella Chiesa. Si
riferiva al sorgere della nuova stagione aggregativa dei laici, costituita dai
MOVIMENTI,GRUPPI E NUOVE COMUNITÀ.
L’esperienza di appartenere a uno di questi, di seguirne
il carisma particolare, risveglia la coscienza di Gesù presente nella storia.
Cristo è infatti presente in tutte le circostanze che il Padre ha stabilito,
attraverso le quali si fa riconoscere e amare. Tutta l’esistenza allora
acquista un fascino particolare: non c’è aspetto della vita affettiva,
intellettuale, di lavoro, di sofferenza, sociale, politica, artistica che non
possa essere amicizia profonda, espressione di un Bene attraente, risposta
appassionata a Cristo.
I carismi rappresentano la modalità di tempo, spazio,
carattere, temperamento, la modalità psicologica, affettiva e intellettuale
con cui il Signore irrompe nella singola persona e può comunicarsi da persona
a persona. Di qui scaturisce un’affinità particolare e un più forte legame
di fraternità. È il metodo del testimone. In questo modo i carismi
sono per tutti un aiuto a non perdere di vista la vera natura del
Cristianesimo, con il rischio di dare per scontata la fede e di mettere in
primo piano la preoccupazione di programmi e progetti. Ogni carisma, dunque,
rendendo la Chiesa viva, apre all’intera esperienza ecclesiale. Non chiude,
ma rilancia.
Per sua natura e propria specifica identità, è aperto al
riconoscimento di tutti gli altri carismi ed è funzione della creazione di un
popolo.
A fianco delle tradizionali e conosciute forme
associative, e spesso dalle loro radici, continuamente
ne germinano di nuove. Esprimono
l’energia mai sopita che abita la comunità ecclesiale, la risposta
rinnovata a nuove sfide e nuove esigenze, ma soprattutto sono un segno della
libertà di forme,
in cui si realizza l’unica Chiesa. D’altra parte la
loro stessa presenza sta a indicare che soltanto insieme possiamo costituire
l’unica Chiesa, come membra dell’unico corpo. Presentano fisionomia e
finalità specifiche, tanta è la ricchezza e la versatilità delle risorse
che lo Spirito alimenta nel tessuto ecclesiale, e tanta è pure la capacità
d’iniziativa e la generosità del nostro laicato. Queste aggregazioni di
laici si presentano spesso assai diverse le une dalle altre in vari aspetti,
come la configurazione esteriore, i cammini, i metodi educativi, i campi
operativi. Trovano però le linee di un’ampia e profonda convergenza
nella finalità che le anima: quella di partecipare responsabilmente
alla missione della Chiesa di portare il Vangelo di Cristo, fonte di
speranza per l’uomo e di rinnovamento per la società.
Proprio perché il Signore stesso, anziché singoli,
costituì anzitutto un gruppo per la missione e in considerazione del fatto
che l’incidenza “culturale” in un mondo frammentato e secolarizzato
richiede oggi l’opera non di individui separati, quanto il supporto di un
“soggetto sociale”, tutto questo non può che incoraggiare e sollecitare
i laici ad aggregarsi. Le varie forme aggregative possono rappresentare un
aiuto prezioso per una vita cristiana coerente alle esigenze del Vangelo e per
un impegno missionario e apostolico.
Oltre questi motivi, la ragione profonda che giustifica ed
esige l’aggregarsi dei fedeli laici è di ordine teologico: è una ragione
ecclesiologica, come apertamente riconosce il Concilio Vaticano II
che indica nell’apostolato associato un «segno della comunione e
dell’unità della Chiesa in Cristo».
Nella grande enciclica missionaria Redemptoris Missio ebbe
a scrivere Giovanni Paolo II: «All’interno della Chiesa si presentano vari
tipi di servizi, funzioni, ministeri e forme di animazione della vita
cristiana. Ricordo, quale novità emersa in non poche chiese nei tempi
recenti, il grande sviluppo dei “movimenti ecclesiali”, dotati di forte
dinamismo missionario. Quando s’inseriscono con umiltà nella vita delle
chiese locali e sono accolti cordialmente da vescovi e sacerdoti nelle
strutture diocesane e parrocchiali, i movimenti rappresentano un vero dono di
Dio per la nuova evangelizzazione e per l’attività missionaria propriamente
detta. Raccomando, quindi, di diffonderli e di avvalersene per ridar vigore,
soprattutto fra i giovani, alla vita cristiana e all’evangelizzazione, in
una visione pluralistica dei modi di associarsi e di esprimersi».
Sulla base di tali magisteriali indicazioni, la nostra
Chiesa intende promuovere la presenza e l’azione dei movimenti e delle
diverse aggregazioni laicali. Pertanto pastorale parrocchiale e azione dei
movimenti dovranno vedersi non più in termini di reciproca estraneità o di
concorrenza, ma in dialogo schietto e fattiva collaborazione,
quanta ne domandi la crescente e preoccupante scristianizzazione, quanta ne
domandi l’istanza comunionale. L’impulso missionario dovrebbe farci
incontrare in sinergie positive e costruttive, che reciprocamente favoriscono
e valorizzano lo specifico di ciascuno. Nella realtà della Chiesa particolare
di Verona, negli ultimi anni ciò si è reso evidente con esperienze
esemplificative del reciproco riconoscimento e valorizzazione dei carismi,
presenti nella Consulta delle aggregazioni laicali (basti citare il volume
“Testimoni” e altre iniziative condivise).
Tra le aggregazioni laicali merita un cenno particolare
l’Azione Cattolica quale “singolare forma di ministerialità
laicale”. La sua storia e la sua identità ne consigliano ancora oggi la
presenza in ogni parrocchia, o quantomeno in ogni zona pastorale, quale gruppo
che, facendo proprio il fine apostolico della Chiesa stessa, sceglie di stare
in maniera corresponsabile nella diocesi e nelle parrocchie, a servizio della
comunione con una sensibilità a 360 gradi. Spazio privilegiato dentro il
quale si possono manifestare i diversi carismi della Spirito è la PARROCCHIA.
Essa è la figura più conosciuta della Chiesa per il suo carattere di
vicinanza a tutti, di apertura verso tutti, di accoglienza per tutti. Con la
sua struttura flessibile essa è stata in grado, sia pure a volte con fatica,
di rispondere alle trasformazioni sociali e alle diverse sensibilità
religiose, grazie alla molteplicità di doni che vi si esprimono.
Io
sto in mezzo a voi come colui che serve (Lc 22,27)
Alla varietà dei carismi corrisponde UNA VARIETÀ DI
MINISTERI, INCARICHI E SERVIZI, proprio perché nella Chiesa molteplici
sono i modi di condividere l’unica missione. Questi possono essere duraturi
o momentanei, individuali o dotati di riconoscimento ecclesiale.
Prima di passare in rassegna la ricchezza di tale
articolazione, vale in ogni caso ricordare come già da anni la nostra diocesi
ha inteso primariamente configurare tale organizzazione di incarichi e servizi
facendola sempre precedere, accompagnare o seguire da un intenso impegno di
formazione che cura le specifiche competenze richieste - indispensabili per
l’efficacia dell’incarico - dentro un serio cammino di ricca umanità,
discepolato credente e fedele appartenenza alla Chiesa, indispensabili per una
oggettiva credibilità. È importante ribadire tale priorità formativa,
a ogni suo livello e articolazione. Affinché anche nel percorso formativo
appaia evidente lo spirito di comunione che ci anima, va confermata la scelta
di offrire nei vicariati,nelle parrocchie e zone pastorali momenti unitari,
che vedano convergere insieme nella formazione laici, sacerdoti, diaconi e
consacrati.
Il ministero ordinato. Nel cammino
del progetto pastorale è opportuno accentuare due aspetti. Il primo riguarda
la comunione tra preti. L’insistenza sulle “zone pastorali” o
sulle unità pastorali, tra i molteplici obiettivi, presenta senza dubbio
quello di favorire occasioni di fraternità presbiterale, spiritualità,
formazione e confronto pastorale.
Tale percorso va iniziato dove ancora manca, rimotivato
dove si è spento, incrementato e approfondito dove è appena agli inizi. A
fianco di ciò, una seconda accentuazione: «I sacerdoti dovranno vedersi
sempre più all’interno di un presbiterio e dentro una sinfonia di ministeri
e di iniziative: nella parrocchia, nella diocesi e nelle sue articolazioni. Il
parroco sarà meno l’uomo del fare e dell’intervento diretto e più l’uomo
della comunione; e perciò avrà cura di promuovere vocazioni,
ministeri e carismi. La sua passione sarà far passare i carismi dalla
collaborazione alla corresponsabilità, da figure che danno una mano a
presenze che pensano insieme e camminano dentro un comune progetto pastorale.
Il suo specifico ministero di guida della comunità parrocchiale va esercitato
tessendo la trama delle missioni e dei servizi: non è possibile essere
parrocchia missionaria da soli».
A fianco del ministero presbiterale, in questi anni anche il
ministero diaconale ha trovato nuovo impulso. In alcune parrocchie operano
infatti diaconi, coniugati o celibi, e altri ancora si stanno preparando. È
una presenza preziosa che domanda di essere maggiormente compresa e
valorizzata.
Il ministero coniugale. Sul
fondamento del sacramento del Matrimonio, gli sposi cristiani oltre a essere
immagine viva della Chiesa sono chiamati a divenire soggetto privilegiato
di evangelizzazione, facendosi trasparenza dell’amore stesso di Cristo nei
rapporti quotidiani dentro e fuori la famiglia e nella cura dei figli. Non
possiamo dimenticare quanto la sfida educativa, sulla quale la Chiesa
Italiana progetta l’attuale decennio, vede coinvolti in primo luogo i
genitori. A essi va tutta la gratitudine e la riconoscenza dell’intera
Chiesa, per l’apertura alla vita e il quotidiano non facile impegno
dell’educazione. Andranno perciò continuate e incrementate tutte le
iniziative atte a restituire agli sposi il luogo proprio della loro vocazione
all’interno della comunità cristiana.
I ministeri istituiti. Nella
nostra diocesi sono numerosi gli accoliti istituiti: essi hanno in
carico anzitutto la cura per la liturgia e i suoi diversi aspetti. Per tale
compiti si richiede maturità di età, di umanità e di fede, anche in vista
del rapporto con gli ammalati, aspetto legato a tale incarico. Un discorso a
parte merita il ministero istituito del lettorato, in realtà
praticamente disatteso in questi ultimi decenni. Esso appella a una maggior
attenzione e premura per la Parola di Dio - richiamata anche dal recente
sinodo e incentivata dalla consegna dei nuovi lezionari - la cui proclamazione
liturgica rimane spesso affidata a lettori improvvisati o incapaci. Non
limitandosi al solo ambito rituale, potrebbe al contrario trovare
realizzazione in persone che avvertono in sé la passione per la Parola,
diventando riferimento e animazione di gruppi del vangelo e della Bibbia.
Non istituiti, ma ecclesialmente riconosciuti, sono
i ministri straordinari dell’Eucaristia. Essi costituiscono, non solo
per il grande numero ma anche per il loro capillare radicamento, una più che
significativa presenza. Va comunque conservato il loro carattere
“straordinario”, affinché la trasformazione ordinaria non ne alteri la
natura e il servizio, essenzialmente, anche se non esclusivamente, in
riferimento agli infermi.
ALTRI MINISTERI
INCARICHI E SERVIZI.
«Lo Spirito Santo non si limita a santificare e a guidare
il popolo di Dio per mezzo dei sacramenti e dei ministeri, e ad adornarlo di
virtù, ma “distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a lui” (1 Cor
12,11), dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le
quali li rende adatti e pronti ad assumersi vari incarichi e uffici utili al
rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa» (LG 12).
A partire di qui, proviamo ora a tracciare per brevi
tratti la fisionomia di tale ricchezza. Gli organismi che più da vicino
sostengono il sacerdote nella guida della comunità sono il consiglio
pastorale e quello per gli affari economici. Sono due organismi che
non possono assolutamente mancare in ogni parrocchia, anche se
composizione e modalità di lavoro possono cambiare in riferimento alle
diverse situazioni. Conviene ricordare quanto scritto nel documento pastorale
della Chiesa Italiana a seguito del grande convegno di Verona: «Gli organismi
di partecipazione ecclesiale e anzitutto i consigli pastorali non stanno
vivendo dappertutto una stagione felice.
La consapevolezza del valore della corresponsabilità ci
impone però di ravvivarli, elaborando anche modalità originali di uno
stile ecclesiale di maturazione del consenso e di assunzione di responsabilità.
Di simili luoghi abbiamo particolarmente bisogno per consentire a ciascuno di
vivere quella responsabilità ecclesiale che attiene alla propria vocazione e
per affrontare le questioni che riguardano la vita della Chiesa con uno
sguardo aperto ai problemi del territorio e dell’intera società.
La partecipazione corale e organica di tutti i membri del
popolo di Dio non è solo un obiettivo, ma la via per raggiungere la meta di
una presenza evangelicamente trasparente e incisiva».
A questo riguardo, va riaffermata l’opportunità che la
programmazione pastorale della zona e del vicariato avvenga, a fianco dei
sacerdoti, almeno con la presenza e il contributo dei vicepresidenti dei
consigli pastorali parrocchiali. Andranno anche particolarmente seguiti e
formati quei componenti, presenti nelle parrocchie più piccole e prive
della presenza stabile di un sacerdote, affinché nel rispetto delle
competenze e delle reciproche responsabilità si prendano cura delle
iniziative, della quotidiana organizzazione e anche degli ambienti. A
questo riguardo si potrebbe pensare a uno specifico riconoscimento ecclesiale,
dettagliato nei ruoli e nei tempi.
La cura della famiglia è un’attenzione presente
da anni nella nostra diocesi. Di qui sono scaturiti servizi preziosi quali gli
animatori dei gruppi di fidanzati e della famiglie. I tempi suggeriscono
l’opportunità di affiancare ai giovani che chiedono il sacramento del
matrimonio anche una coppia di sposi maturi, in qualità di tutor,
affinché possano farsi loro accompagnatori accanto al sacerdote che li segue.
Non possiamo dimenticare qui gli adulti che preparano le famiglie al battesimo
dei bambini o quanti animano i gruppi dei genitori dell’iniziazione
cristiana. Sono tutte attenzioni da tenere vive, eventualmente organizzandosi
a livello di zona pastorale, se i piccoli numeri non consentono più la qualità
di una stabile presenza di tali figure.
Nelle nostre famiglie è spesso presente l’esperienza
della malattia e dell’infermità, esperienza che segna e trasforma la vita
delle persone e delle loro relazioni. I nostri malati e infermi sono
parte viva della Chiesa e costruttori insostituibili del Regno di Dio nella
storia. C’è da pensare una pastorale non solo “per” i malati, ma
“con” i malati, valorizzando la loro “forza fragile” quale preziosa
risorsa e autentico servizio, offerto alla crescita dell’intera comunità.
Si tratta di educare anche i nostri ragazzi a fare i conti con il dolore
dell’esistenza, rinvenendone il profondo senso cristiano.
Saranno da sostenere quanti visitano con assiduità i
nostri malati: i “ministri degli infermi” fanno loro sentire
l’affetto e la vicinanza dell’intera Chiesa, a sostegno anche di quanti se
ne prendono quotidianamente cura.
Il servizio della vita comunitaria, in risposta
alla corresponsabilità ecclesiale e alla mutate condizioni, domanda di
identificare e accompagnare idoneamente nuove figure ministeriali atte a
svolgere funzioni di “coordinamento”: coordinatori dei catechisti e
degli animatori, coordinatori delle attività di carità, del tempo libero.
Con senso di lungimiranza si tratta di formare i formatori o coordinatori,
che in stretta comunione con i sacerdoti si faranno carico del rispettivo
campo di azione. Diciamo grazie a Dio per le migliaia di cristiani che mettono
a disposizione della Chiesa le proprie energie e il proprio tempo, per un
servizio generoso e continuato: sono i catechisti, gli animatori dei gruppi di
catechesi degli adulti, dei giovani, degli adolescenti, quanti curano la
liturgia e le celebrazioni sacramentali, il tempo libero o le proposte
culturali, la dimensione della carità e dell’attenzione agli ultimi,
l’apertura missionaria, l’attenzione agli ammalati.
Tra questi una cura particolare si avrà per il gruppo dei
ministranti, realtà che in più d’una parrocchia sta praticamente
scomparendo. Il servizio all’altare svolto con passione e costanza si farà
cammino di formazione e autentico discernimento vocazionale.
Significativa è la presenza dei nostri cori
parrocchiali, costituiti da ragazzi, giovani o adulti. Il loro
insostituibile servizio non si fonda soltanto su una passione condivisa per il
canto e la musica, ma è principalmente un aiuto a che il popolo di Dio
celebri con solennità e fecondità la sacra liturgia. Si dovranno perciò
invitare a seguire con attenzione le norme liturgiche, per una più oculata
scelta dei pezzi da eseguire. Anche gli insegnanti di religione cattolica,
con la loro competenza e quotidiana dedizione, rendono presente l’impegno
educativo della Chiesa verso le nuove generazioni: pur nel quadro delle
finalità specifiche della scuola, si tratta di un vero mandato ecclesiale, da
onorare e valorizzare.
Non vanno infine dimenticate tutte le varie forme di
volontariato organizzato o nascosto che quotidianamente con dedizione e
umiltà sono presenti nelle nostre parrocchie e nelle realtà del territorio.
Concludendo, riportiamo questo passo: «La missionarietà
della parrocchia esige che gli spazi della pastorale si aprano anche a nuove
figure ministeriali, riconoscendo compiti di responsabilità a tutte le
forme di vita cristiana e a tutti i carismi che lo Spirito suscita. Figure
nuove al servizio della parrocchia missionaria stanno nascendo e
dovranno diffondersi. Non si tratta di fare supplenza ai ministeri ordinati,
ma di promuovere la molteplicità dei doni che il Signore offre e la varietà
dei servizi di cui la Chiesa ha bisogno. Una comunità con pochi ministeri non
può essere attenta a situazioni tanto diverse e complesse. Solo con un
laicato corresponsabile, la comunità può diventare effettivamente
missionaria».
IN PARTICOLARE
Dentro questo ricco e incoraggiante quadro di
corresponsabilità e servizio, fermiamo ora l’attenzione su alcune di queste
nuove figure ministeriali, la cui accentuazione futura si presenta
ricca di promettenti frutti.
Il vicepresidente del consiglio pastorale parrocchiale. Già
da qualche tempo, la nostra diocesi sta cercando di enucleare questa figura,
che in comunione con il parroco possa aiutare i componenti del CPP a diventare
luogo ecclesiale del discernimento comunitario, in unità con le parrocchie
vicine e in collegamento al progetto pastorale diocesano. Spetta al
vicepresidente il compito di moderatore del CPP. Insieme ai parroci della zona
pastorale, i vicepresidenti si ritroveranno alcune volte l’anno per la
programmazione pastorale con le parrocchie vicine. La diocesi, attraverso
l’Azione Cattolica, curerà per loro alcuni incontri finalizzati alla
formazione e al coordinamento.
Gli accompagnatori ai sacramenti. Sono
ancora molti gli adulti e i giovani che domandano i sacramenti per sé
(matrimonio) o per i propri figli (battesimo). È arrivato il momento di
individuare, formare e preparare figure ministeriali che li possano
accompagnare alla celebrazione. Nel primo caso (matrimonio) si tratterà di
trovare anche una coppia di sposi che a fianco del sacerdote provvederà a
incontrarsi con i fidanzati in maniera periodica e informale, in un clima di
dialogo e amicizia, per presentare loro gli aspetti significativi
dell’essere famiglia al modo di Cristo.
Nel secondo caso (battesimo) si tratta di affiancare al
parroco alcuni uomini e donne, preparati e formati, laici e consacrati, che
provvedano a visitare la famiglia che chiede il battesimo ed eventualmente
incontrare a animare il gruppetto di genitori in vista della futura
celebrazione comunitaria. Ambedue le figure riuscirebbero a comunicare
un’immagine di Chiesa più sinodale e corresponsabile.
L’animatore dei processi culturali.
Tutti stiamo prendendo coscienza quanto determinante sia l’aspetto culturale
nella mentalità e nei costumi della gente. La Chiesa Italiana già da tempo
ha infatti richiamato l’attenzione sull’urgenza di un rinnovato progetto
culturale. Molto si è fatto, ma molto resta ancora da fare. Numerosi sono i
gruppi culturali di ispirazione cristiana che operano in città e nel
territorio e a loro va la gratitudine e la riconoscenza della nostra Chiesa.
Anche le parrocchie sono invitate ad attrezzarsi
maggiormente su tale versante, eventualmente mettendosi in rete con le realtà
già operanti, con le parrocchie vicine, con la diocesi.
Questa figura dell’animatore dei processi culturali,
terrà i rapporti con le organizzazioni che operano nel civile (Pro-Loco,
Biblioteca comunale, assessorato cultura ...), opererà in stretta
collaborazione con altri animatori (famiglie, giovani, tempi libero ...),
curerà la progettazione e proposta di momenti culturali ispirati
cristianamente, sulla base non soltanto di una propria sensibilità personale,
ma di un autentico sentire ecclesiale.
L’accompagnatore dei cattolici stranieri.
In alcune realtà della città e della provincia la presenza di cattolici non
italiani è diventata quantitativamente significativa: i ragazzi frequentano
le scuole cattoliche o partecipano al catechismo parrocchiale, famiglie intere
sono presenti all’eucaristia domenicale e ad altri momenti di vita
parrocchiale.
La convinzione di essere “uno in Cristo” (Gal 3,38)
oltre a farci vivere la comune fraternità domanda che qualcuno si prenda a
cuore la loro accoglienza nella comunità, affinché non si sentano estranei
alla liturgia e al cammino pastorale: «voi non siete più stranieri né
ospiti, ma concittadini dei santi e famigliari di Dio» (Ef 2,19). Compete a
questa nuova figura ministeriale tenere i collegamenti con le famiglie, curare
l’inserimento nella comunità, progettare particolari attenzioni nella
liturgia festiva.
CAMMINO
pastorale 2010-11
CATECHESI
- FORMAZIONE
1. CATECHESI DEGLI ADULTI -
LETTURA DEL VANGELO DELLA DOMENICA (LECTIO)
ogni mercoledì alle ore 14,30 e alle
2. FORMAZIONE DELLE CATECHISTE
Incontri di
formazione
guidati da madre Mariarosa, delle Madri Canossiane e dell’Ufficio
Catechesi
9
dicembre, 24 gennaio, 21 marzo, 11 aprile
3.
PER GENITORI dei ragazzi di catechismo
2°
elementare
18/10/10 - 1° incontro -
(canonica - ore 21)
15/12/10
- 2° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
09/02/11
- 3° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
13/04/11
- 4° Incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
Messa
domenicale ore 11
21/11/10: Presentazione
28/11/10:
Inizio dell’Avvento
19/12/10:
Festa del Dono
13/03/11:
Inizio della Quaresima
17/04/11:
Domenica delle Palme
3°
elementare
10/01/11 - 1° incontro -
(canonica - ore 21)
31/01/11
- Catechesi sulla Confessione: ore 21 (casa comunità)
21/02/11
- Catechesi sulla Confessione: ore 21 (casa comunità)
28/03/11
- Catechesi sulla Confessione: ore 21 (casa comunità)
09/04/11
- RITIRO a S. Rocchetto - ore 14,30 (con i bambini)
Messa
del sabato ore 18
20/11/10: Presentazione
Messa
domenicale ore 11
28/11/10: Inizio dell’Avvento
19/12/10:
Festa del Dono
13/03/11:
Inizio della Quaresima
10/04/11:
FESTA DEL PERDONO
17/04/11:
Domenica delle Palme
4°
elementare
30/11/10 - 1° incontro - (canonica -
ore 21)
17/01/11
- Catechesi sull’Eucarestia: ore 21 (casa comunità)
07/02/11
- Catechesi sull’Eucarestia: ore 21 (casa comunità)
14/03/11
- Catechesi sull’Eucarestia: ore 21 (casa comunità)
02/04/11
- RITIRO a S. Rocchetto - ore 14,30 (con i bambini)
15/05/11
- Affidamento dei Bambini alla Madonna della Corona - ore 12
23/06/11
- Messa e Processione del Corpus Domini - ore 20,30
Messa
domenicale ore 11
17/10/10: Processione delle
40ore
28/11/10:
Inizio dell’Avvento
19/12/10:
Festa del Dono
13/03/11:
Inizio della Quaresima
Messa
del sabato ore 18 17/04/11: Domenica delle Palme
5°
elementare
20/12/10 - 1° incontro - (canonica -
ore 21)
12/01/11
- 2° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
23/02/11
- 3° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
15/03/11
- 4° incontro - davanti al CROCEFISSO (canonica - ore 21)
Messa
domenicale ore 11
17/10/10: Processione delle
40ore
28/11/10:
Inizio dell’Avvento
19/12/10:
Festa del Dono
13/03/11:
Inizio della Quaresima
San
Rocchetto ore 17
16/04/11: FESTA DEL CROCEFISSO
1°
media
26/10/10 - 1° incontro -
(canonica: ore 21)
15/12/10
- 2° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
16/02/11
- 3° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
06/04/11
- 4° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
Messa
domenicale ore 11
28/11/10: Inizio dell’Avvento
19/12/10:
Festa del Dono
13/03/11:
Inizio della Quaresima
03/04/11:
FESTA DELLA SOLIDARIETA’ (Aido)
17/04/11:
Domenica delle Palme
2°
media
06/12/10 - 1° incontro -
(canonica - ore 21)
10/01/11
- Catechesi sulla Confermazione: ore 21 (casa comunità)
16/01/11
- Incontro del Vescovo in cattedrale con genitori e ragazzi
14/02/11
- Catechesi sulla Confermazione: ore 21 (casa comunità)
04/04/11
- Catechesi sulla Confermazione: ore 21 (casa comunità)
30/04/11
- RITIRO a S. Rocchetto - ore 14,30 (con i ragazzi)
15/05/11
- Affidamento dei Ragazzi alla Madonna della Corona - ore 12
Messa
domenicale ore 11
28/11/10: Inizio dell’Avvento
19/12/10:
Festa del Dono
30/01/11:
Domanda per la Cresima
13/03/11:
Inizio della Quaresima
17/04/11:
Domenica delle Palme
08/05/11
- ore 16: CRESIME (mons. Mario Masina)
3°
media
17/01/11 - 1° incontro - (canonica -
ore 21)
23/02/11
- 2° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
23/04/11
- 3° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
13/04/11
- 4° incontro - Lectio (canonica - ore 14,30 o 21)
Messa
domenicale ore 11
19/12/10: Festa del Dono
13/03/11:
Presentazione per la Comunione di maturità
17/04/11:
Domenica delle Palme
Giovedì Santo
21/04/11: COMUNIONE DI MATURITÀ
15/05/11
- Affidamento dei Ragazzi alla Madonna della Corona - ore 12
4. GENITORI per IL BATTESIMO DEL FIGLIO - le celebrazioni
comunitarie dei Battesimi sono:
21 novembre 2010;
12 dicembre 2010;
9 gennaio 2011; 6
febbraio; 13 marzo; 23 aprile (Pasqua); 8 maggio; 5 giugno; 17 luglio; 18
settembre
In preparazione
alla celebrazione del Battesimo si tengono alcuni incontri con i genitori e
padrini.
5. CAMMINO FIDANZATI IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
(ore
20,30 in Canonica)
venerdì 14 gennaio
-
Incontro di presentazione
venerdì 21
gennaio
-
Il matrimonio nella mentalità del mondo
venerdì 28
gennaio
-
Il dialogo nella coppia (incontro con lo
psicologo)
venerdì 4
febbraio
- Il
progetto di coppia (incontro con lo
psicologo)
venerdì 11
febbraio
-
Il matrimonio nel progetto divino
domenica 13
febbraio
- FESTA
Degli INNAMORATI (presso
S. Bernardino)
venerdì 18
febbraio
- La
morale cristiana
venerdì 25
febbraio
-
La morale cristiana e il matrimonio
venerdì 4 marzo
- I
metodi naturali: uno stile di vivere la sessualità
venerdì 11 marzo
- Il
matrimonio: cammino di fede
venerdì 18 marzo
- Il
matrimonio-sacramento
venerdì 25 marzo
- La
celebrazione del matrimonio
sabato 2
aprile
- Celebrazione
e Festa
6. GRUPPO GIOVANI
giovedì sera alle ore 20,30 (Casa Comunità)
7. GRUPPO SCOUT (VERONA 7)
(sede: presso
Branca LC: Branco (riunione il
sabato pomeriggio)
Branca EG: Reparti (riunione il
sabato pomeriggio)
Branca RS: Noviziato e Clan (riunione
settimanale)
Comunità Capi (riunione
quindicennale il martedì sera)
8.
gruppo missionario GIOVANI
lunedì sera alle ore 21 (ogni 15 giorni - in canonica)
9. GRUPPO ADOLESCENTI
giovedì sera alle ore 20,30 (Casa Comunità)
10. PREADOLESCENTI DELLE MEDIE
Cammino familiare
sul vangelo della domenica, sviluppato nell’omelia della messa domenicale
e approfondito con
il cammino di iniziazione cristiana proposto dai catechismi CEI
Catechismo CEI - Sarete miei Testimoni
1° media - (catechismo il martedì alle ore 17 e il mercoledì alle
14,30)
2° media - (catechismo il lunedì alle ore 17)
3° media - (catechismo il lunedì alle ore 18)
11. RAGAZZI DELLE ELEMENTARI
Cammino familiare
sul vangelo della domenica, sviluppato nell’omelia della messa domenicale
e approfondito con
il cammino di iniziazione cristiana proposto dai catechismi CEI
Catechismo CEI - Io sono con voi
2° elementare - (catechismo il martedì alle ore 14,30 e 17)
3° elementare - (catechismo il martedì alle ore 14,30)
Catechismo CEI - Venite con me
4° elementare - (catechismo il martedì alle ore 14,30)
5° elementare - (catechismo il martedì
alle ore 14,30)
LITURGIA
- SPIRITUALITÀ
1. GIORNATE EUCARISTICHE (13-17 ottobre 2010)
Riflessione e
preghiera sul tema: “PANE SPEZZATO PER TUTTI I POPOLI”
(tema del mese
missionario e anno eucaristico)
2. ADORAZIONE EUCARISTICA
In quest’anno sacerdotale abbiamo
pensato di proporre l’Adorazione
Eucaristica mensile il 1° Giovedì
del mese prolungata tutto il giorno: dalle 8,30 alle 18
3. PREGHIERA STILE TAIZÈ A S.
ROCCHETTO
Anche quest’anno, per offrire
un’occasione di preghiera mensile, un gruppo di giovani del vicariato che
hanno fatto l’esperienza di Taizè, propone sempre ogni 1° venerdì del
mese presso la chiesetta di S. Rocchetto un momento di preghiera semplice
nello stile di Taizè. Alle ore 21
22 ottobre, 5 novembre, 3 dicembre 2010
7 gennaio 2011, 4 febbraio, 4 marzo, 1
aprile, 6 maggio e 3 giugno
(alla fine si condivide una cena
fraterna e frugale).
4. RITIRI DELLA COMUNITÀ
28 novembre, ore
15,30 - Ritiro in preparazione al Natale
20 marzo, ore
15,30 - Ritiro in preparazione alla Pasqua
5. VEGLIE DI PREGHIERA
venerdì 15 ottobre ‘10
-
Veglia Missionaria e del Mandato
venerdì 31 dicembre ‘10
-
Veglia e Messa per
martedì 18 gennaio ’11
-
Veglia ecumenica: ore 21
giovedì santo 1 aprile
- Adorazione
eucaristica (dalle 22,30 alle
venerdì santo 22 aprile
- Veglia notturna presso il
“Sepolcro” (a S. Rocchetto)
sabato 11 giugno
- Veglia di Pentecoste
6.
RITIRI per i ragazzi
Bambini di 3°
elementare per
Bambini di 4°
elementare per la “1° Comunione”
- sabato 1 aprile, ore
Ragazzi di 2°
media per
Ragazzi di 3°
media per
7.
CAMPO INVERNALE per gli adolescenti e giovani
Sabato 4 - martedì
7 dicembre presso la casa “Santa Villa” Cerro veronese
8. RITIRI PER I GENITORI CHE
ACCOMPAGNANO I FIGLI AI SACRAMENTI
Sabato 9 aprile - per i genitori e i bambini della 1°
Confessione - ore
Sabato 1 aprile - per i genitori e i ragazzi della 1°
Comunione - ore
Sabato 7 maggio -
per i genitori e i preadolescenti della Cresima - ore
9. COPPIE DI SPOSI E GENITORI
Incontri diocesani - a S. Fidenzio presso
la Casa
di Spiritualità diocesana
(dalle ore 15 alle 18,30 con un servizio di animazione per
i bambini)
7 novembre; 9 gennaio; 6
febbraio; 6 marzo; 10 aprile
10.
FIDANZATI e GIOVANI COPPIE DI SPOSI
Festa diocesana degli
“innamorati” San Zeno -
13 febbraio 2010, nel pomeriggio
11. PELLEGRINAGGIO AL
SANTUARIO DELLA MADONNA DI LOURDES
Venerdì 11 febbraio: ore
13,15 partenza a piedi dalla parrocchia
ore 14,30: S.
Messa al Santuario
12. PELLEGRINAGGIO
PARROCCHIALE ALLA MADONNA DELLA CORONA
Mercoledì 8 dicembre 2010: ore 9,30 al Brentino - ore 12:
S. Messa al Santuario
Domenica 15 maggio 2011 con appuntamento al santuario per
la S. Messa
alle ore 12
(con chi desidera il cammino a piedi al santuario inizia
sabato 14 alle ore 7 dalla chiesa)
CARITÀ
- MISSIONE
L’ascolto
della Parola nella Catechesi e Formazione, l’interiorizzazione nella vita
liturgica e nel cammino spirituale necessariamente alimentano e si
testimoniano nella vita concreta, nello stile del servizio e della carità.
Oltre all’impegno personale e familiare di vivere e testimoniare la carità,
vi è anche una dimensione comunitaria di impegno e coordinamento delle
attività che testimoniano il vangelo
della carità. Questo servizio è affidato alla Commissione Caritas e ai
gruppi ad essa collegati.
1. FAMIGLIE in DIFFICOLTà
Incontri
di confronto e condivisione (per
quanti vivono situazioni matrimoniali difficili)
Centro
Camilliano di Formazione, via Bresciani 2 (dalle ore 20,30 alle 22,30)
Da
novembre fino a maggio con cadenza quindicennale
2 . Anziani
Festa degli Anziani: domenica
24 ottobre (pranzo alle ore 12,30)
Celebrazioni: Messa di Natale
(venerdì 17 dicembre alle ore 15,30 presso la casa della comunità)
Messa di Pasqua (venerdì 15 alle ore 15,30 presso la casa della
comunità)
3. Carcere
Associazione “don Tonino
Bello” (sede presso
Servizio di un gruppo di
giovani nell’animazione delle celebrazioni in carcere
4. Commercio Equo e Solidale - Nuovi
stili di vita
Gruppo giovani che propongono
mensilmente i prodotti del commercio
Presenza e testimonianza di
giovani salvadoregni
Richiamo frequente nelle
riflessioni e nella preghiera
Testimonianze di persone che
vivono e operano con questo stile
Tema affrontato nel cammino
dei fidanzati
5. Dialogo Ecumenico e INTERRELIGIOSO
“Settimana Ecumenica” dal
18 al 25 gennaio; Attività S.A.E.
6. malati
Festa degli Ammalati con
Unzione degli Infermi - 13 maggio
Comunione portata dai Ministri
della Comunione
Pellegrinaggio dell’Unitalsi
a Lourdes e a Loreto
Servizio Volontariato, visita
e compagnia da parte di persone disponibili
7. Missioni
Gruppo Missionario Giovani
(continuazione dell’esperienza in Salvador)
Contatto con i nostri
missionari e raccolta di aiuti per loro
8. Poveri
Famiglie, persone e anziani
assistiti da iniziative promosse dalla S. Vincenzo
Banco alimentare e raccolta di
offerte la 1° domenica del mese
9. varie attività di animazione e
servizio
Animazione del Natale (Gruppo
del Presepio, della Stella …)
Animazione di momenti di Festa
(Comitato Festa della Comunità, Gruppo Famiglie …)
Cultura, Tradizioni, Tempo
libero (Associazione NOI, Comitato S. Rocco, Gruppo Teatro …)
Redazione e collaboratori del
giornalino parrocchiale “l’Olivo”
VITA
PASTORALE
CONSIGLIO PASTORALE
ore
21 in
canonica
14 settembre - 19 ottobre - 16 novembre - 11 gennaio - 22 marzo - 5
aprile - 24 maggio
CPP ALLARGATO - con i
rappresentanti dei gruppi parrocchiali componenti le COMMISSIONI
-
15/10/10 (Veglia del
Mandato per il nuovo anno pastorale: ore
-
21/10/10 (Presentazione
della lettera del Vescovo per quest’anno pastorale - mons. Masina)
-
24/05/11 (Verifica
di fine anno: ore